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La pandemia ha evidenziato la fragilità del modello tradizionale, che ha chiaramente mostrato tutti i suoi limiti. L'avvento della crisi ha messo a nudo i problemi strutturali pre-esistenti: troppi stili nelle collezioni, troppi periodi di vendita con articoli venduti a prezzo fortemente scontato. Gli articoli invenduti si sono accumulati, minando ulteriormente una redditività già fragile.

Tutti gli operatori del fashion concordano su un punto: questa crisi è l'occasione per ripensare tutti i processi. Dalla catena logistica fino al processo di produzione. Poiché il tempo e il budget sono limitati, devono chiedersi innanzitutto: quali sono le misure più efficaci? Che cosa occorre cambiare per ottenere un migliore ritorno sull'investimento riducendo al minimo i rischi? Non c'è più spazio per gli errori.

Grazie alla possibilità di avviare la produzione dopo la ricezione dell'ordine oppure di produrre i volumi richiesti dopo uno studio preliminare dei dati di vendita, la produzione on-demand assicura svariati vantaggi: risparmi di materiale, riduzione dei costi e scomparsa dell'invenduto. Inoltre, non richiede massicci investimenti.

Una delle opzioni disponibili per la produzione on-demand è il Made to Order (MTO), che elimina la necessità di lanciare un intero ciclo di produzione, permettendo di produrre piccole quantità per verificare come il prodotto viene accettato dal mercato, ad esempio con una capsule collection distribuita localmente e in modo limitato. Ciò contribuisce ad aumentare l'attrattiva dell'intera collezione senza alterarla.

Le aziende sono alla ricerca di una soluzione che sia efficace e facile da usare. Con la soluzione di produzione on-demand di ¹ú²úAV i clienti dispongono, in aggiunta a uno strumento digitale e automatico da integrare nella fase di preparazione del taglio, di un sistema che permette di risparmiare tempo nella sala taglio, soprattutto per quanto riguarda le attività ripetitive, ognuna delle quali comporta il rischio di errori. L'altro vantaggio è l'aumento della produttività e il comfort che assicura agli operatori, grazie all'ergonomia e intuitività delle soluzioni.

Fin dalla nascita del fast fashion negli anni '90 del secolo scorso, il tasso di crescita del fashion è stato esponenziale, così come il suo impatto ambientale. Al punto che oggi il fashion è considerato la seconda industria più inquinante al mondo! Lo sviluppo del modello di produzione on-demand va esattamente nella direzione opposta: per sua stessa natura, è un modello di sviluppo sostenibile.

Mettendo al centro del processo produttivo le vendite, sia online che nei negozi, è possibile produrre l'esatto numero di capi venduti, senza sprecare materiale. La produzione on-demand evita la sovrapproduzione, l'invenduto e i conseguenti surplus di magazzino. In questo senso, la produzione on-demand è la vera e propria incubatrice della responsabilità sociale delle aziende.