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I consumatori vogliono una shopping experience veloce, fluida e basata sulla tecnologia che rifletta la loro personalità. L'ascesa del consumatore connesso si traduce in un maggiore accesso alle informazioni sui prezzi e sui prodotti, favorendo una maggiore attenzione alla competitività dei prezzi nonché l'acquisto, la vendita e la promozione di capi di seconda mano e, più in generale, di prodotti rispettosi della società e dell'ambiente. Il risultato è la preferenza accordata dai consumatori a prodotti, brand ed esperienze che dimostrano impegno sui fronti della sostenibilità, del fashion circolare e delle pratiche commerciali etiche. 

Per soddisfare la domanda di nuovi prodotti del mercato, molte aziende di fashion stanno cercando metodi innovativi per produrre solo ciò per cui i clienti sono disposti a pagare. Per questo, è necessario elaborare più ordini in volumi inferiori e in tempi più stretti. Questo approccio fast-track alla produzione è un modo per gestire i costi in un ambiente messo a dura prova dall'aumento dei costi di produzione e dall'assottigliamento dei margini.

"In effetti, i retailer che operano solo online operano tipicamente con margini notevolmente inferiori rispetto ai business model multicanale e fisici. La nostra analisi mostra che il margine di profitto ante imposte medio dei retailer online puri nei principali mercati europei che abbiamo analizzato ammonta all'1,4%, rispetto al 5,4% del settore."

In molti casi, i consumatori cercano prodotti di qualità superiore che abbiano una maggiore durata e possiedano altri attributi di sostenibilità. Per ottimizzare i processi di produzione e tenere sotto controllo i costi senza compromettere gli standard di qualità, le aziende di fashion dovranno ottenere un maggiore controllo sulla qualità, in modo da aumentare la durata dei prodotti e rispettare le normative sulla sostenibilità.

Il 79% dei consumatori ha cambiato le sue preferenze d'acquisto sulla base della responsabilità sociale, dell'inclusività o dell'impatto ambientale. 

Il successo dei marketplace e la moltiplicazione dei canali di vendita rende difficile sapere dove promuovere e vendere i propri prodotti e su quali mercati secondari renderli disponibili. Un fiorente mercato post-vendita suggerisce un aumento delle entrate per le aziende di fashion, ma rende anche difficile sapere dove e in quale mercato secondario i loro prodotti sono disponibili per la vendita.

Il 75% degli intervistati della Generazione Z sostiene che sarebbe disposto ad acquistare prodotti di seconda mano per ridurre i consumi

L'influenza dell'e-commerce e dei social media sui comportamenti di acquisto dei consumatori si traduce in una maggiore scelta, un accesso più agevole alle informazioni sui prezzi e un rafforzamento del senso di appartenenza. La tecnologia dell'e-commerce permette ai clienti, attraverso le ricerche e i social media, di connettersi globalmente a livello peer-to-peer con altre persone che condividono i loro gusti. 

Il 48% della Generazione Z utilizza i social media  per raccogliere idee sull'abbigliamento.